“La storia politica italiana è stata segnata dalla figura del Principe: la componente più arcaica e premoderna della nostra classe dirigente il cui modo di praticare la lotta politica si è declinato, oltre che in termini palesi e legittimi anche in forme criminali le cui principali espressioni sono state la corruzione, lo stragismo e la mafia. Si tratta di una criminalità che, essendo espressione del potere, ha ricadute:
– sulla forma dello Stato, sempre esposto a un processo di involuzione illiberale e autoritaria;
– sulla coesione e lo sviluppo sociale gravemente compromessi dal dilagare di un’illegalità che produce un senso di solitudine nei cittadini e un disincanto nei confronti della politica che si traduce in disprezzo;
– sull’economia, zavorrata dalla predazione incontinente delle risorse destinate allo stato sociale e allo sviluppo.”